Un luogo dove la storia ha radici profonde
Intorno al 1300, Palazzo Vecchio era parte dell’antica Fattoria di Valiano, posta sul confine tra lo Stato Pontificio e il Granducato di Toscana. Una posizione strategica che ne ha fatto testimone di importanti eventi storici: dalle guerre tra Siena e Perugia alla grande bonifica della Val di Chiana (1788–1859), uno degli interventi idraulici più significativi nella storia agricola italiana.
La Bonifica: dal paesaggio al bicchiere
Due dei nostri vini raccontano questa identità profonda:
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Il Nobile “Maestro”, simbolo della padronanza territoriale del Sangiovese.
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Il Rosso “Dogana”, tributo alla vocazione storica di Valiano come zona doganale.
La bonifica della Val di Chiana non è solo un fatto tecnico, ma una narrazione che parte dall’epoca etrusca e si conclude intorno al 1920, trasformando la valle in un fertile giacimento agricolo.
Dallo Spedale degli Innocenti alla famiglia Sbernadori
Nel periodo rinascimentale, Palazzo Vecchio apparteneva allo Spedale degli Innocenti di Firenze. Nel 1882 parte della proprietà divenne la Scuola Agraria delle Capezzine, centro nevralgico della formazione agricola toscana.
A partire dagli anni ‘50, la proprietà passò al Conte Riccardo Zorzi, che ne rilanciò la vocazione vitivinicola. Nel 1982, Maria Alessandra Zorzi e il marito Marco Sbernadori diedero avvio al restauro delle cantine e al reimpianto dei vigneti, culminando con la prima annata di Vino Nobile nel 1990.
Chi siamo oggi: Palazzo Vecchio, una realtà in evoluzione
Oggi l’azienda è guidata da Luca Sbernadori e da sua sorella Maria Luisa, che curano rispettivamente la parte commerciale e agrituristica, con uno sguardo rivolto all’innovazione tecnologica, alla sostenibilità ambientale e alla promozione internazionale del Vino Nobile di Montepulciano firmato Palazzo Vecchio.
L’azienda si estende per oltre 90 ettari, così suddivisi:
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25 ettari di vigneti registrati come Vino Nobile di Montepulciano DOCG
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20 ettari di seminativo nella zona di Cortona, con grande potenziale se riconosciuto DOCG
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2 ettari dedicati a oliveto e apicoltura (9 alveari nella “Cipressaia”)
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4000 mq di edifici rurali, residenziali e produttivi
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Cantina dotata di botti grandi in rovere francese
Attualmente si producono 50.000–60.000 bottiglie/anno, ma con una strategia mirata, la cantina ha il potenziale per raggiungere una produzione diretta di oltre 500.000 bottiglie annue.
Le persone di Palazzo Vecchio
Luca Sbernadori
Imprenditore Agricolo Professionale, responsabile delle tecnologie agrarie e della promozione dei vini in Italia e all’estero. Ex Digital Marketing Manager a Milano, cura anche la comunicazione digitale aziendale.
Maria Luisa Sbernadori
Scenografa e responsabile degli eventi in cantina. Organizza degustazioni, matrimoni, cene ed esperienze agrituristiche su misura.
Alessandro Leoni – Miglior giovane enologo italiano 2024
Allievo di Riccardo Cotarella, esperto in viticoltura sostenibile e genuinità produttiva. Supervisiona ogni fase del ciclo produttivo.
Stefano Rubechini
Cantiniere storico, diplomato all’Istituto Agrario delle Capezzine. Si occupa della vigna e della vinificazione.
Marta Pericoli
Responsabile del coordinamento con clienti e fornitori. È punto di riferimento nella gestione interna.
Eashan Hoque
Rappresentante vendite. Organizza degustazioni e gestisce le relazioni con giornalisti, buyer e clienti italiani ed esteri.
I fondatori: un progetto di visione e passione
Marco Sbernadori
Designer e appassionato di vino, ha avviato il restauro delle cantine nel 1988. Ideatore del sistema di impianto a filari solari, oggi cura la produzione e la strategia commerciale.
Maria Alessandra Zorzi
Esperta in comunicazione, segue le attività agricole, l’olivicoltura, l’ufficio stampa e fa parte dell’Associazione Italiana Donne del Vino.
Un racconto toscano che si beve
Palazzo Vecchio non è solo una cantina, ma un simbolo vivente di storia, famiglia e vino. Ogni bottiglia racchiude secoli di cultura, radici profonde e uno sguardo moderno verso il futuro.